09 gennaio 2010

IL FRATE CAPPUCCINO




Roma, 2001,07.11. L’episodio di S. Leopoldo Mandic, cappuccino, piccolo, inerme, fermato e preso in giro da dei ragazzi sul ponte vicino all’Orto Botanico di Padova mentre andava alla Basilica di S. Antonio, ragazzi che lui lasciò “bloccati” là sul ponte fino al ritorno, come punizione, mi diede lo spunto per questa poesia.

Passarono due giovani
lungo la vecchia strada, in motorino.
Un frate cappuccino camminava
ai bordi, solo, riservato; forse
parlava col suo Dio.

Ai due non parve vero
sbandargli addosso a guizzo
strappandogli il cappuccio
dal saio ormai consunto
e sarcasticamente sganasciando
girare indietro per sputargli in testa
e scomparire…

Il frate li fissò
fulmineo
stringendo forte i nodi del cordone
che gli cingeva i fianchi
ma repentinamente chiuse gli occhi
come in ascolto d’uno da lontano
e riguardandoli pensosamente
mite sorrise…

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