09 gennaio 2010

E’ UN NERO ANDARIVIENI DI FORMICHE


Roma, 21. 11. 2007. Ho ricordato uno sciame di formiche…visto durante l’estate, in una strada di Montegalda. Ne ho rivissuto l’esperienza fatta, tirando conclusioni che tanti avrebbero potuto pensare… anche senza esprimerle.



È un nero andarivieni di formiche
che incrocio sulla strada di campagna
sferzate
dal sole e incolonnate
in una lunga scia
dai luoghi del bottino fino al nido

ed è un parlarsi svelto, orientatore,
col cibo alle mandibole
un erpicarsi sulle asperità del suolo
senza mollare;
un arrivare turgido di gioia
entrando in tana.

Ma è anche un roteare di guerriere
quasi demente
quando curiosamente
con un bastone invado il loro impero,
il covo delle uova e il trono occulto
della regina.

Con esse sbuca sù l’intero sciame
che si sparpaglia
come a tenaglia
brandendo ogni formica la sua larva
contro il profanatore
di tanta intimità.

In quel momento
sento d’avere infranto
la loro pace intensa e laboriosa
e per un niente!
E penso ai folli dell’umanità
che gustano la guerra e il suo spettacolo
e scovano e tormentano e sbrandellano
anche gli inermi
peggio che se formiche…

2 commenti:

Anonimo ha detto...

incomincio a leggere

dongiuseppe ha detto...

Speriamo che tu abbia il coraggio di arrivare fino in fondo