30 novembre 2011

la pazzia

Chi, da alcuni sintomi, ha il sentore di finire matto e incomincia a lasciarsi prendere dal panico, rischia di diventare matto davvero e in fretta. Queste persone fanno tenerezza più di qualsiasi altra.

29 novembre 2011

UN FIORE ALL’ALBA

Nairobi, 3.6.2011. Alle 5.30 a.m., dopo una notte disturbata, ero uscito per vedere le stelle e pregare il Rosario. Ne fui impedito dalla nebbia; e mentre il cielo si schiariva mi colpì un fiore anomalo, solitario, lungo la stradina del Centro di preghiera: Resurrection Garden, retto dalle Suore Dimesse, Congregazione nata in Italia, a Padova, il cui nome sembrava coniugarsi a pennello con quel fiorellino. Mi fermai con esso che sembrava volesse parlarmi…. Ne sono usciti alcuni versi… nel resto della camminata, in maniera altrettanto dimessa.

Cammino indolenzito dalla notte
ai bordi della strada e un fiorellino
si culla in pace al vento del mattino
con la corolla schiusa appena all’alba.
Oscilla più gagliardo al mio passaggio
come se voglia darmi un suo messaggio
ma non del tutto suo; e mi soffermo
quasi sorpreso da una forza occulta.

Sono un fiore, qui sono nato e muoio
lontano dai tuoi mondi e dal tuo cuore
ma Lui che t’ha adottato figlio suo
e mai ti scorda ovunque tu cammini
oggi ha scelto me coi miei colori
e la suasività del mio profumo
per dirti un raggio della sua bellezza
e la verginità del suo sorriso.

28 novembre 2011

la presenza di Dio

Chi ha esperimentato la presenza di Dio fisicamente, trova veramente assurda ogni asserzione atea, assurdo ogni atteggiamento ateo. Purtroppo Dio si rende fisicamente presente solo quando, come e con chi vuole;… e in aggiunta ha creato l’uomo libero; libero di voler ridurre tutto al suo livello, o di voler essere pari a Dio. Una libertà che l’uomo ha usato male fin dall’inizio e ch’è finita in tragedia.

27 novembre 2011

evangelizzazione

L’evangelizzazione dei popoli, che Cristo esige da ogni Cristiano, dovrà spendersi per iniettare principi divini assoluti e purificare principi e valori umani, modificati al ribasso dalle varie culture, non dimenticando quanto Cristo disse: “I figli delle tenebre sono più astuti dei figli della luce”. In realtà si constata che l’ossessività progressista dell’uomo peccatore precorre quasi sempre le risposte delle Comunità cristiane

26 novembre 2011

globalizzazione

La globalizzazione in atto semplificherà e imporrà i principi e i valori, ora molto diversificati dell’umanità, dentro un’uniformità riduttiva dei valori stessi. La globalizzazione è irrefrenabile come l’acqua in una diga; essa trova una sua strada per straripare o uscire. Le varie inculturazioni si ridurranno a delle modalità provinciali, a dei come viverli.

25 novembre 2011

armi e veleni

Basta pensare a quante armi circolano nel mondo per intuire quanto gli uomini si vogliono bene. Senza accennare ai veleni segreti che ogni etnia sa produrre da secoli…

24 novembre 2011

realtà umana

Tre quarti dell’umanità fortunatamente pensa e vive fuori della crudele realtà umana. Meglio così, pensando quanto la conoscenza della verità profonda dell’uomo e del suo vissuto, conturbi. Ha sconvolto perfino Cristo che ci pianse lacrime e sudore di sangue solo a guardarla in faccia.

23 novembre 2011

LE RANE

Benguela, 23.07.2010. Ogni sera, vicino a una vasca di acque reflue, molto inquinate, con relativo scolo in mezzo al prato, continuava per ore un concerto di ranocchie cui rispondeva il maschio. Incuriosito, vidi da dove rispondeva alle “amiche”. Mi vennero questi pochi versi con dei sottintesi affettivi per l’uomo, che non occorre esplicare.

Le rane nello scolo d’acqua putrida
non senza un raggio dalla luna piena
stridono in coro,
stridono nella notte
la gioia della vita;

e il maschio in sottofondo,
sicuro del suo mondo come un re
sentendole già sue
più rauco, più possente
da un mucchio di pantano, le acconsente.

21 novembre 2011

l'illusione

L’illusione è l’accettazione sincera di qualcosa che non corrisponde all’immaginazione che me ne sono fatta.

19 novembre 2011

la mia fede

La mia fede è una ragione e un ragionamento del cuore anziché del cervello per dire che una realtà trascendente la ragione stessa, esiste ed è vera. Cioè, corrisponde a come la penso.

18 novembre 2011

le intuizioni

Le intuizioni della fede vengono da un qualcosa che trascende l’uomo, quelle della ragione da un qualcosa che sta dentro l’uomo.

17 novembre 2011

fede e ragione

La preferenza che il Continente Africano da alla fede sulla ragione, nasce dalla certezza che la fede è già una ragione, anzi la ragione su cui misurare le ragioni umane. Esattamente l’opposto della mentalità razionalistica occidentale.

16 novembre 2011

PIU’ BELVA D’UNA BELVA

2010.09.11. Non occorrono tante fantasie per immaginare la crudeltà sadica di certuni, perfino nel proporre l’amore. Bastano certi filmati in circolazione, visti inconsultamente anche dai minori, i quali portano alla svalutazione etica di ogni azione e al conseguente seppellimento di ogni rimorso, anzi all’insorgere d’una normalità di giudizio su parametri assolutamente “innaturali”.

Più belva d’una belva inferocita
è l’uomo contro l’uomo quando è invaso
da sadica follia…
e gusta il sangue e il gemito
e il tremito impotente
della sua vittima
godendosi la preda rannicchiata,
come un trofeo.

vuoti di memoria

I vuoti di memoria sono la maledizione più sofferta dell’uomo di cultura.

15 novembre 2011

petrolio e minerali

L’uomo sta succhiando il petrolio e altri minerali dalle viscere della terra con l’avidità che nessun lattante ha mai dimostrato d’avere verso sua madre.

14 novembre 2011

salute psichica

La salute psichica resta il dono più grande che l’uomo possa avere. Fortunatissimo chi non ne ha mai sofferto la mancanza.

13 novembre 2011

ideali

L’abbandono di un ideale non dipende solamente dall’incapacità di realizzarlo. Più spesso dipende da cause esterne, impreviste o insuperabili.

12 novembre 2011

valle di lacrime

Nessuno accetta ma proprio nessun essere umano accetta “la valle di lacrime” che è la terra; non importa per quali ragioni. Ci si adatta e basta. La terra resta pur sempre una maledizione con pochi momenti di benedizione.

11 novembre 2011

mass-media

L’inesperto dei mass-media vive oggi lo stesso rifiuto che provavano i nostri bisnonni col primo uso delle biciclette e delle moto. Fortunato chi lo supera.

10 novembre 2011

la culla e la bara

Ogni culla mi richiama una bara; hanno pressappoco la stessa forma. Ogni tentativo di distinguerle o di separarle radicalmente non toglie la sensazione che gli estremi si tocchino...

09 novembre 2011

alba e tramonto

Ogni tramonto, per quanto bello, per me ha il sapore di un funerale, di un seppellimento in cimitero. E non desidero altro che l’alba.

08 novembre 2011

SVETTAVA SOPRA GLI ALTRI MA ERA MORTO

Nairobi, 9.06.2011. Ieri sono uscito sulla sconnessa strada che conduce al Resurrection Garden, girando a sinistra; fino alla curva a gomito, dove stava un albero con rami mezzi vivi ed uno, il più alto, spoglio, stecchito. Mi è venuto immediato, l’ultimo verso con riferimento a capi politici e religiosi, che svettano, a volte da anni, sopra i subalterni, con una passività sterile ed una voglia di dominio incontenibile. Sono morti, fuorché fisicamente, e fanno morire tutti pur di non scomparire o lasciarsi potare per lasciare crescere altri al loro posto.
Stamattina alle 2.30 mi sveglio, ancora intontito, ma sento il bisogno di uscire; il sistema nervoso ha le sue esigenze e il cuore pure; esco per contemplare le stelle all’Equatore, con la Costellazione dello Scorpione al centro, e .. ringraziare chi le ha fatte, quasi percependolo. Mi disturbavano, soltanto, le piccole lampadine del Centro, tenute accese per “ovvie prudenze” contro malevoli “invasori” notturni. E nuovamente ho pensato ad intrusi e parassitari d’ogni specie, presenti nelle nostre Istituzioni. Tornato in stanza, ho scritto gli altri versi, addormentandomi poi seduto alla scrivania, testa sopra il computer. Fino alle 5.30, quando ho completato questa didascalia; e mi sento stranamente riposato.


Un albero robusto, pieno d’anni
lasciato al suo destino, senza cure
né potature
si protendeva al cielo con dei rami
intensamente verdi, rigogliosi
e con alcuni già intristiti e stanchi.

Un ramo intorcolato, tutto nervi,
nudo, senza una foglia
svettava sopra gli altri, ancora preso
da tanta, eroica voglia
di sovrastare…
e non capiva d’essere già morto.

07 novembre 2011

il celibato

Il celibato è solo una fatica per chi non ha esperimentato le aperture a trecento e sessanta gradi dell’amore umano, senza l’esclusività che l’amore matrimoniale giustamente esige come priorità anche rispetto all’amicizia.

06 novembre 2011

la morte

La morte ci dice che nessuno è fatto per se stesso, se non altro per la scia di azioni e di cose che si lascia dietro, anche se non ha mai pensato esplicitamente di lasciarle ad altri.

05 novembre 2011

sessualità

Chi gioca con la sessualità ne paga poi l’insaziabilità e il vuoto che essa comporta.

04 novembre 2011

superiori

Molti con i loro superiori appaiono dolci, restano imperturbabili e risultano terribili.

03 novembre 2011

morire

Lo si voglia ammettere o no, come tutti gli esseri viventi, l’uomo non ha mai desiderato morire. Da essere intelligente, ne soffre in più l’inesorabilità.

02 novembre 2011

l'ossessione della morte

Con l’avanzare degli anni, non puoi sfuggire all’ossessione della morte anche se puoi addomesticarla pensando a un aldilà con Dio. Ma che dire di chi rifiuta l’esistenza di un aldilà e di Dio?

01 novembre 2011

LA VITA È UNO SPARTITO

La vita è uno spartito senza note;
ne scrivi alcune e già ti trovi al termine
senza più fiato
per riprovarne il canto
senza più udito
per rigustarne l’eco.

Quaggiù la vita
resta pur sempre un’opera incompiuta
un inno inevidente
o zoppicato
un inno impoverito dal peccato...
e solo un giorno nella sinfonia
dell’Essere trascenderà i suoi limiti
in risonanze ed in tonalità
ancora inconcepibili dall’uomo.

Quel Dio che ti rigenera ogni giorno
riempirà di note tutte sue
i vuoti che hai lasciato nel cammino...
Le troverai lassù
nel tuo spartito
cantate dall’intera umanità...

Allora finalmente esploderà
nell’armonia di un’agapé infinita
il coro dei frammenti ricomposti
e riconoscerai che pure tu
sei stato sulla terra per alcuni
la voce inconfondibile d’un canto
riscritto dalla sua misericordia...

Quel canto sembra smorto finché vivi
riecheggerà più vivo quando muori...