31 ottobre 2011
quel che vorremmo dire
Spesso quel che diciamo non è quel che vorremmo dire; è molto di meglio o molto di peggio o molto di diverso.
30 ottobre 2011
etica
Ieri si proponeva una morale al rialzo per santificarsi; oggi si insiste su una morale al ribasso per giustificarsi. Si vuole un aggiornamento dell’etica a partire dalla tolleranza e dalla permissività o meglio dall’accondiscendenza alla istintualità come espressione di autodecisione e di libertà.
29 ottobre 2011
pervertimento
Quando il divertimento diventa pervertimento, l’uomo diventa “bestia”. O forse, meno che bestia.
28 ottobre 2011
felicità
L’uomo spende buona parte della vita per la sua felicità, che spesso si riduce a felicità terrena, sui binari facili del divertimento, fino ad arrivare ai giochi estremi, con rischio di incidenti mortali.
27 ottobre 2011
religione e amore
La religione senza amore diventa facilmente fanatica, l’amore senza religione diventa facilmente peccaminoso.
26 ottobre 2011
montagna e campagna
La montagna fa sognare, la campagna fa mangiare. Ma molto dipende dall’ingegnosità dell’uomo fare della campagna una “terra promessa” dove scorre latte e miele.
25 ottobre 2011
PERDONA A QUESTO LADRO
Quanto t’ho derubato, o Redentore
di quanti doni tuoi
m’approprio ancora
impunemente...
Eppure Tu dall’alto della croce
senza più libertà,
né vesti
né amici
né voce che dal cielo ti conforti
tra rantoli d’amore mi rispondi:
“Ecco mia madre, l’ultimo tesoro,
non è più mia
ma tua
e dell’umanità...
Sei ladro sì,
e crocifisso dai tuoi stessi mali
accanto a me
ma m’hai riconosciuto senza colpa
e come tuo Signore...
Ora che vedi come tutto è niente
mi vuoi restituire il tuo destino
e chiedi il mio ricordo
nel regno di lassù
e il mio perdono...
Fratello, t’assicuro, pure tu
sarai con me
per sempre
in paradiso”.
di quanti doni tuoi
m’approprio ancora
impunemente...
Eppure Tu dall’alto della croce
senza più libertà,
né vesti
né amici
né voce che dal cielo ti conforti
tra rantoli d’amore mi rispondi:
“Ecco mia madre, l’ultimo tesoro,
non è più mia
ma tua
e dell’umanità...
Sei ladro sì,
e crocifisso dai tuoi stessi mali
accanto a me
ma m’hai riconosciuto senza colpa
e come tuo Signore...
Ora che vedi come tutto è niente
mi vuoi restituire il tuo destino
e chiedi il mio ricordo
nel regno di lassù
e il mio perdono...
Fratello, t’assicuro, pure tu
sarai con me
per sempre
in paradiso”.
24 ottobre 2011
materia e trascendenza
L’evidenza scientifica basata sulla materia non dà prove per dimostrare un’evidenza non basata sulla materia. Per lo scienziato anche la psiche è una modalità della materia. Lo spirituale come trascendente la materia, e tantomeno la trascendenza creativa di Dio, per lui non esiste perché non dimostrabile.
22 ottobre 2011
la morte
La morte resta pur sempre la firma dell’impotenza umana. Una persona si può appellare, alla continuità nella propria discendenza o nella memoria dei posteri, ma con la morte l’individualità per quanto si faccia, resta pur sempre radicalmente frustrata. E’ a questo che il non “credente” deve rassegnarsi.
21 ottobre 2011
Riconciliarci con la storia
Riconciliarci con la storia vuol dire accettare d’essere nato e vissuto in quel tempo in quello spazio per quelle situazioni e con quei limiti esprimendo cioè quel tanto che si è potuto o voluto esprimere di noi con la nostra buona o cattiva volontà.
20 ottobre 2011
l'eternità
L’eternità fa paura: è un fuori tempo e un fuori spazio. Direi, un fuori gioco che non fa assolutamente parte del gioco delle creature… e non può sboccare certo in una vittoria per meriti. All’uomo essa viene data semplicemente ma a condizione che egli dia almeno un assenso al Donatore.
19 ottobre 2011
quelli che...
Ci sono persone che dicono tutto ciò che vogliono, altre che vogliono tutto ciò che dicono; ambedue con gioconda disinvoltura.
18 ottobre 2011
CHE FU PER TE MORIRE?
8 marzo 2005. A distanza di tempo non si poteva non interrogarsi sulla morte del terzo compagno di classe, Don Francesco Zandegù. Professore di matematica, fisica e scienze naturali, amava contemplare la natura con la semplicità del bambino. Perdeva ore a guardare ”le stelle”, con un finissimo senso dell’ “oltre”. Morì a 62 anni, nell’attesa “pre-sentita” di quest’ “oltre” che avvertiva come un “totaliter aliter” senza paragoni.
…Franarono d’un tratto le muraglie
del tempo e dello spazio
e mi si schiuse
l’infinità
un mare irresistibile, tutt’altro,
di Verità.
Non c’era più il mio prima
né il mio dopo
ma luce traboccante di pienezza
freschezza d’acqua viva
ed estasi di volti
dove l’ebbrezza d’essere
significava Amore.
…Franarono d’un tratto le muraglie
del tempo e dello spazio
e mi si schiuse
l’infinità
un mare irresistibile, tutt’altro,
di Verità.
Non c’era più il mio prima
né il mio dopo
ma luce traboccante di pienezza
freschezza d’acqua viva
ed estasi di volti
dove l’ebbrezza d’essere
significava Amore.
17 ottobre 2011
l’uomo si odia
L’uomo si odia quando non si ritrova ad essere e ad apparire come vorrebbe essere.
L’uomo si odia quando non si ritrova ad essere e ad apparire soltanto come la realtà dei suoi sogni lontani…
L’uomo si odia quando non si ritrova ad essere e ad apparire soltanto come la realtà dei suoi sogni lontani…
15 ottobre 2011
malattie nervose
Le malattie nervose sono le malattie più tiranne, più subdole, più imprevedibili e più ingestibili nella loro ossessività. Beato chi non ne ha mai sofferto la presenza.
14 ottobre 2011
abbandonarsi a Dio
Diventa un atto assolutamente libero, da parte di ambedue (ed eroico da parte dell’uomo) l’abbandonarsi a un Dio nascosto che l’uomo riconosce anche come suo Padre, anzi, come suo tutto, senza averlo scientificamente o razionalmente conosciuto…
13 ottobre 2011
dispotici
Accettare un dispotico è accettare un anticipo di purgatorio, se non proprio d’inferno. Si capisce perché sposarsi con un dispotico è fallire in partenza. A meno che non si voglia essere masochisticamente santi.
12 ottobre 2011
persone permalose
Certe persone coso così permalose da reagire per futilità che non hanno niente a che fare col buon senso.; tantomeno…. con l’eternità.
11 ottobre 2011
O CRISTO IN CROCE...
Maggio 2002. Guardando il crocefisso della Chiesa di S. Gregorio in Padova, non dimenticando altre sculture col Cristo dal volto teso in un grido di dolore, non si poteva rimanere indifferenti... alle tragedie di milioni di “crocifissi” e.... di crocifissori…e alle paure che ne nascono, fino ad interrogarsi che voglia dire essere un “altro cristo”
O Cristo in Croce
Tu porti ancora in capo
i segni delle spine
che l’uomo infigge all’uomo
illuso d’un effimero dominio.
Tu tendi da quei chiodi le tue mani
e i piedi e il petto
mentre la terra trema
e il cielo ti s’oscura
e gridi
un grido che rimbalza senza fine
in ogni creatura.
Da sempre tu rimani crocefisso
ad un amore che si chiama “Padre”
ad un dolore che si chiama “uomo”.
Per sempre tu sei suo
e ti sei fatto nostro
col nome di “peccato”;
e nudo
e lacerato
riversi nell’abisso
in cui ci trovi
un’infinita collera
di luce e di pietà.
Emmanuele, Re
dal trono degli schiavi
attira chi ti cerca
e chi ti fugge
chi riduce la terra in un bordello
e chi ti sputa in faccia nel fratello;
uscito vittorioso dal sepolcro
distruggi la paura
di nascere e di vivere
rimuovi
la pietra che ci serra l’uno all’altro
e facci sangue tuo per ogni uomo...
O Cristo in Croce
Tu porti ancora in capo
i segni delle spine
che l’uomo infigge all’uomo
illuso d’un effimero dominio.
Tu tendi da quei chiodi le tue mani
e i piedi e il petto
mentre la terra trema
e il cielo ti s’oscura
e gridi
un grido che rimbalza senza fine
in ogni creatura.
Da sempre tu rimani crocefisso
ad un amore che si chiama “Padre”
ad un dolore che si chiama “uomo”.
Per sempre tu sei suo
e ti sei fatto nostro
col nome di “peccato”;
e nudo
e lacerato
riversi nell’abisso
in cui ci trovi
un’infinita collera
di luce e di pietà.
Emmanuele, Re
dal trono degli schiavi
attira chi ti cerca
e chi ti fugge
chi riduce la terra in un bordello
e chi ti sputa in faccia nel fratello;
uscito vittorioso dal sepolcro
distruggi la paura
di nascere e di vivere
rimuovi
la pietra che ci serra l’uno all’altro
e facci sangue tuo per ogni uomo...
10 ottobre 2011
ricchi e poveri
La storia della cicala spensierata e della formica laboriosa si ripete anche oggi. Molti poveri sono gente spendacciona che non risparmia; molti ricchi sono gente parsimoniosa fino alla tirchieria. Gli uni hanno diritto d’essere aiutati, gli altri il dovere di aiutare! Ma perché non imparare il “buon senso” del risparmio?.
08 ottobre 2011
06 ottobre 2011
corpo e anima
“Io sono il mio corpo”. Sono la mia umanità. Mi esprimo come corpo, come umanità. Ma … quello che chiamo “anima” che cos’è? E’ un’espressione “raffinata” della corporeità? E’ il costante dilemma dell’uomo filosofico, la costante provocazione dell’uomo religioso, la costante affermazione / negazione attorno cui si gioca e si costruisce la felicità solo terrena o tutta eterna dell’umanità?
05 ottobre 2011
al centro dell'universo
Sono troppe le persone che si credono al centro dell’universo e richiedono attenzioni esclusive.
04 ottobre 2011
S. FRANCESCO
Padova 1959. Testo musicato dal Prof. Gastone Zotto.
S. Francesco, nell’umile veste
nelle mani e nei piedi trafitti,
nello sguardo profondo e celeste,
sei l’immagine del Redentore.
Rit. Donaci il tuo sorriso,
la pace ed il candore,
impregna il nostro ardore
d’angelica bontà.
Accompagnaci verso l’altare
irradiato di luce infinita,
dove Cristo immolato c’invita
tripudiante di Spirito Santo.
Fa che splenda nel nostro cammino
quell’amor che t’avvolse alla Verna,
quella fiamma che in cielo s’eterna
nel dolcissimo gaudio del Padre.
S. Francesco, nell’umile veste
nelle mani e nei piedi trafitti,
nello sguardo profondo e celeste,
sei l’immagine del Redentore.
Rit. Donaci il tuo sorriso,
la pace ed il candore,
impregna il nostro ardore
d’angelica bontà.
Accompagnaci verso l’altare
irradiato di luce infinita,
dove Cristo immolato c’invita
tripudiante di Spirito Santo.
Fa che splenda nel nostro cammino
quell’amor che t’avvolse alla Verna,
quella fiamma che in cielo s’eterna
nel dolcissimo gaudio del Padre.
03 ottobre 2011
02 ottobre 2011
patetico
E’ patetico vedere quanto l’essere umano traffica per un pugno di denaro o per un’ora di bellezza, per un’illusione di grandezza; sotterraneamente avido di gloria.
01 ottobre 2011
espressioni artistiche
Le espressioni artistiche di ogni civiltà riflettono più che tutto gli istinti dell’uomo, dalla gola al sesso… e a quelle attrazioni che maggiormente conducono a quella meta.
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