Luglio 2004. Una domenica, il cielo nella bassa padovana si presentava diverso dal solito. Il sole stava tramontando tra i picchi delle Prealpi venete, e illuminava le nubi nere, quasi radenti, d’un temporale che avanzava da Oriente, creando un’atmosfera surreale e altrettante sensazioni in chi viaggiava in treno.
O Sole, il tuo tramonto
investe la pianura d’una luce
strana, radente il suolo,
che sbianca e rende pallidi, irreali
le stoppie, gli alberi, le case e il cielo
e le sue nubi dense
e la mia sera.
Dalla campagna piatta
s’alzano all’orizzonte le Prealpi
come una lunga sega
i denti tesi contro il tuo splendore
e tu scompari in essi
quasi inghiottito da un destino oscuro;
e lasci nella notte
chi cerca il tuo calore.
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1 commento:
Romantico, tenebroso e "mostruosamente" affascinante. Bravo chi l'ha scritto. anch'io ne scrivo. Rag Valerio Bortolotto Rovigo
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