30 marzo 2011

LIMITE SEI TU…

Maggio 2004. Composizione nata dopo aver appreso la notizia del suicidio di un giovane di Vigodarzere (Pd), alunno di un Professore mio amico. Quell’episodio mi si è spontaneamente associato ad un’esperienza di tempesta equatoriale, in riva all’Oceano Atlantico, in Benguela (Angola), nei primi mesi dello stesso anno.

Limite è l’orizzonte
dell’Oceano che ti sta di fronte
limite sordo è il suo rumoreggiare
uguale, senza soste, sulla spiaggia
limite le scogliere nude ed impettite
laggiù
contro le quali la marea s’infrange
rabbiosamente schiumeggiando in alto
e si rifrange
perdente...

E limite sei tu, dicianovenne,
che guardi
intriso dall’angoscia del finito
e ti smarrisci già nei tuoi ricordi
sedimentati in fretta sui fondali
oscuri del passato.

Ossessionato dalla frenesia
dell’incompiuto
tu rulli ... come un’onda
sulla sabbia degli attimi fuggenti
e vai e vieni dentro i tuoi confini
tra nubi che s’addensano
foriere di tempesta.

E come lampo ti si spegne dentro
anche la forza ultima di sognare
un Cielo
e non ti resta
che il buio d’una pace
in fondo
al mare.

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