La droga è l’indice d’una cultura che vorrebbe essere sovrumana e s’è ridotta ad essere sub-umana. Si ubriaca in un’estasi autodistruttiva e non sa più né pensare né agire.
1 commento:
Anonimo
ha detto...
Verissimo, verissimo, verissimo. Io sono uscita dalla droga con immensa fatica. Solo ora mi sento appena, appena umana. Temo soltanto gli spacciatori che non mollano di cercarmi. Meriterebbero la pena di morte. Immediata, senza processo. Grazie, prete. Nadia - Padova
Don Giuseppe Magrin è nato a Montegalda, Vicenza.
Prete della diocesi di Padova, missionario in Kenya, laureato in Pedagogia e in Teologia
Ecumenica, Incaricato del Settore: Formazione del Clero nel Dicastero Vaticano per l'Evangelizzazione dei Popoli, ora Presidente internazionale dell’Unione Apostolica del Clero. Quanto di più sentito ha offerto in riviste, rubriche televisive, conferenze, l’ha voluto esprimere anche in poesia.
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Verissimo, verissimo, verissimo. Io sono uscita dalla droga con immensa fatica. Solo ora mi sento appena, appena umana. Temo soltanto gli spacciatori che non mollano di cercarmi. Meriterebbero la pena di morte. Immediata, senza processo. Grazie, prete. Nadia - Padova
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