01 marzo 2011

I PULCINI

Luglio 2004. Per le vie di Padova (e di ogni città d’Italia) furono infissi manifesti che richiamavano le leggi contro chi abbandonava i cani durante le ferie. Abbandonare un cane nell’estate –si diceva- per la legge è reato e per l’umanità una vergogna.
Ma le leggi non risultano uguali per tutti. Far schiudere uova, allevare pulcini costringendoli a vita dentro una gabbia per ingrassarli e macellarli, non è reato… e neppure una vergogna. Con la stessa logica, sopprimere un bimbo nel grembo della madre,ora non è più né un reato né una vergogna. Basta una giustificazione.



Miei poveri pulcini
voi siete nati in una incubatrice
senza una chioccia
che vi facesse udire
fin dentro il guscio
il suo crocchiare dolce, protettivo
e le sue prime coccole
di tenerezza.

Per voi non c’è che un climatizzatore
con quel ronzio perpetuo, intorpidente
e poi una gabbia e luci artificiali
e cibo e solo cibo a sazietà
per crescere e ingrassare
senza una libertà,
senza stagioni
senz’aurore o tramonti e senza stelle
senza una corsa o un volo a cielo aperto.

Com’è trista la vostra adolescenza
e tragica la vostra giovinezza!
Appena il cuore batte i primi palpiti
d’amore e v’accorgete d’altri e d’altre
che gridano con voi
il brivido di vivere e far vivere,
mani d’acciaio, lucide, spietate,
vi strozzano, vi spennano, vi svuotano
e impacchettati, con il prezzo sopra
vi vendono al mercato.

Nati, vissuti e morti prigionieri,
no! voi non siete vite
ma solo cose
per essere servite
sul piatto della gente
che v’assapora
con i sapori aggiunti della festa
e gode e vi commenta
senza pensare
se mai aveste avuto un desiderio.

Con quegli occhietti gonfi di mestizia
e un pigolio indifeso, rassegnato
m’andate interrogando
perché, perché
chi invoca tanta libertà per sé
ed attenzioni
per mici e cagnolini
per voi, piccini,
diventi
un cuore freddo senza una ragione
una ragione fredda senza cuore...

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