Maria, presenza intima dell’Eterno
quante volte ti sento palpitare,
ma la mia fede aitante e birichina
vorrebbe demolire il muro opaco
che m’impedisce l’altra conoscenza
quella divina.
Tra le infinite ondate di preghiere
che salgono da te in ogni momento
capisco quanto pretenzioso sia;
benché non veda, tu mi insegui e trepidi
m’ascolti e mi dischiudi sensazioni
mai percepite.
E quanto più ripenso a questo esilio
al tutto che mi scivola e travolge
che piomba giù a cascata nell’abisso
mi chiedo che significa rinascere,
rivivere per sempre un’altra patria
dove tu stai.
Un brivido di gioia e di paura
m’assale ripensando a quel momento
in cui per sempre chiuderò questi occhi
e mi si schiuderanno quelle porte.
Rivedrò tutta la mia piccolezza
già nell’entrare.
Il cielo è solo luce, senza notti
e il Padre è tutto in tutti come Padre
col Figlio tuo, adombrati dallo Spirito;
godremo assieme a te la Loro essenza
in una comunione straripante
senza più lacrime.
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