15 maggio 2010

LA RUOTA DEL MULINO



Disse la ruota del mulino all’acqua
“Perché costringermi a ruotare sempre
come vuoi tu?”
“Sono costretta anch’io - rispose l’acqua -
a scendere tra queste feritoie
a capofitto contro le tue pale....

“Ma tu riprendi subito la corsa
- commentò la ruota - e vedi il cielo
e nuvole di fuoco e uccelli in volo
e piante e case e gente alle tue sponde,
e accogli pesci
e sfoci finalmente in mare aperto...
mentre io ruoto sempre su me stessa
inquieta e prigioniera
qui tra due muri
fradici di muschi e di rifiuti.
Mai più vedrò quei monti dove crebbi
felice
svettando rigogliosa sopra il bosco!
Un giorno sciagurato fui recisa
e trascinata a valle;
e mi si fece ruota e niente più”...
“Fu un altro ad asservirci al suo potere
- riprese l’acqua -
contro di lui ben poco noi possiamo!
Ci ha messe insieme pur così diverse
con intenti -si dice - superiori:
per fargli la farina e l’olio e il mosto
il taglio delle pietre e del legname
e tante cose che lo fanno grande...
In tempi di tecnologie elettroniche
in cui egli inquadra tutto
in un secondo
noi siamo ancora più
perdenti
e non ci resta
che d’essere obbedienti...
La libertà che sogni
per ogni creatura
di costruirsi e d’essere se stessi
in pace
purtroppo è in mano solamente all’uomo
perché ci ha intelligenza e volontà...

Stroncò la ruota quel discorso all’acqua
“Vuoi forse dire che l’uomo ci ha ragione
a fare tutto ciò
che fa?”
L’acqua insistette quasi con sussiego:
“Ma non ti basta che, sia pur costrette
e sorpassate,
facciamo insieme progredire il mondo?”
“Ma quale mondo? - cigolò la ruota
scoppiando d’ira -
L’uomo, sopra com’è, neppure valuta
le aspirazioni di chi gli è subalterno...
Per quanto belle, forti ed importanti
serve noi siamo e serve rimaniamo
d’uno che detta leggi
secondo i suoi interessi...
A progredire è solamente lui...

Che è mai il progresso
se non si include un Terzo
che possa giudicare
l’intemperante fantasia dell’uomo?
Non è che la follia
d’un genio
che esperimenta tutto ma non sa
dove risieda
la sua felicità!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Povera ruota....
Comunque sia, la felicità la trova meglio lo spensierato che gira che non il sedentario costretto a rimanere incollato a casa. Io mai farei il contadino. Campi e vacche, vacche e campi... Meglio un solo camper che trenta campi. Maurizio, Torino

Anonimo ha detto...

Non c'entra essere acqua o ruota, contadino o zingaro del mondo... la cosa difficile per tutti è trovare la felicità e la tranquillità interiore per quello che si è e per quello che si fa.
L