13 giugno 2011

il destino

Poche volte si pensa al proprio destino come strada già segnata a cui è interessato innanzitutto Dio. Secondo noi, il destino di una persona, se ben azzeccato, è frutto della fortuna e delle sue capacità, se non azzeccato, è frutto di circostanze avverse e di qualcuno che le ha voluto male. Oppure, se non si riesce ad individuarne le cause, è senz’altro frutto di un malocchio o di stregonerie varie. Se per caso, qualcuno osa dire che Dio ama e insegue una persona anche attraverso qualche malanno pur di fermarla nelle tue corse sbagliate e riaccompagnarla sulla strada giusta, allora essa s’arrabbia contro tutti e contro Dio perché ingiusto.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Una volta un prete mi disse "Non chiamiamolo destino, chiamiamola provvidenza"...
LG