16 settembre 2018

Avverto d'essere pensato



Mi trovavo a Roma, l'11 marzo, 20017 e ricordando S. Giovanni XXIII, le rielaborazioni di alcuni versi come questi, potevano essere frutto non d'un bisogno estetico ma di un suggerimento dall'Alto. 
Scrivi di tua testa e finisci nelle Sue mani. Pure questa è “scaltrezza divina” nell'educare l'uomo piuttosto “furbetto” mentre si segue Dio, specialmente se si è chiamati ad essere Pastori. Ne sono d'esempio gli Apostoli non esenti da interessi di carriera nel “Regno di Gesù” ma finiti poi “martiri” di ben altri valori, e qualcuno crocifisso come Lui ....


AVVERTO D'ESSERE PENSATO


Sorpresa e gioia e un senso di benessere
rinascono in me quando altri mi pensano.
Io in loro e loro in me, né li distinguo
ma percepisco una lunghezza d'onda
che supera distanze e differenze
e sintonizza in armonie inconsuete
pensieri e sentimenti e fantasie...

Ma chi mi sta pensando in questo istante ?
L'avverto e la curiosità mi cresce
congiuntamente all'incapacità
d'immaginare un volto, un luogo, un nome.
E' una persona che m'ha invaso il cuore
a mia insaputa, né sa come dirmelo ?
O un concorrente a caccia d'un successo ?

O è forse mai Qualcuno dall'eterno
che interloquisce in sintonia divina
intuendomi una vita tutta in Lui?
Sì, è Lui, presenza accorta, singolare
che giunge alla coscienza, irresistibile...
e assento, benché incerto, col sorriso.

A quell'appello in me non c'è che il sì,
inizio d'una corsa mai pensata
per dare una freschezza da sorgente
un senso nuovo a scelte ristagnanti...
E già l'avverto l'intimo che vibra
come una verga in mano al rabdomante...


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