14 aprile 2012

VIA DELLE ZOCCOLETTE

Roma, 23.03.2012. Il complesso oggi chiamato Centro internazionale Giovanni XXIII, precedentemente formava due realtà diverse: la Casa dei Cento preti e il Convito San Clemente, all’angolo di ponte Sisto, tra Via delle Zoccolette e Lungotevere dei Vallati, su fondamenta di abitazioni romane, poco lontano da dove S. Paolo apostolo, rimase a “domicilio coatto” per qualche anno…. Sono due Costruzioni unite, con un magnifico porticato in faccia al Tevere, che ha dato lo spunto al Regista Carlo Verdone per un libro di memorie personali: Sopra il Porticato. La sua famiglia, infatti, abitava al primo piano di questo Complesso. Le due Costruzioni furono unite per iniziativa di Mons. Remigio Musaragno, un prete trevigiano d’alto profilo missionario, e le trasformò in Centro per universitari da tutto il mondo, dove anch’io sono stato ospite per due anni. Il Centro è patrocinato dalla Chiesa di Roma e dal Vaticano, che per l’educazione e l’assistenza agli ultimi tanto si spendono e spendono in silenzio; è diretto da una ben motivata Arciconfraternita e va incontro a chi ha poche risorse e a chi desidera una più solida identità religiosa in vista di una più dinamica attività sociale nel paese di provenienza e fuori, specialmente in ruoli di alta responsabilità.

Accanto a Ponte Sisto in fronte al Tevere,
vivevano ospitate
tante ragazze madri, abbandonate…
Via delle Zoccolette assurse a simbolo
di quella, nuda, scalza povertà
d’amore in compravendita
cui rimaneva il peso d’un grembo gravido
e l’accoglienza intrepida
di Consacrate tutte votate
alla sacralità della famiglia
e della fedeltà matrimoniale
e a un’amicizia intensa, verginale.

L’ostello ora profuma
d’una accoglienza nuova, puntuale
aperta a giovani
di tutti i Continenti
oltre ogni censo e credo religioso
per una professione e un dottorato
d’alto livello
quasi suggello
d’un agile cammino
ascetico e sociale
nutrito da una fede risoluta
e da un amore limpido, cosciente
al ritmo intransigente
d’un cuore universale.

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