23 novembre 2011

LE RANE

Benguela, 23.07.2010. Ogni sera, vicino a una vasca di acque reflue, molto inquinate, con relativo scolo in mezzo al prato, continuava per ore un concerto di ranocchie cui rispondeva il maschio. Incuriosito, vidi da dove rispondeva alle “amiche”. Mi vennero questi pochi versi con dei sottintesi affettivi per l’uomo, che non occorre esplicare.

Le rane nello scolo d’acqua putrida
non senza un raggio dalla luna piena
stridono in coro,
stridono nella notte
la gioia della vita;

e il maschio in sottofondo,
sicuro del suo mondo come un re
sentendole già sue
più rauco, più possente
da un mucchio di pantano, le acconsente.

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