Roma, 22 luglio 2007. Pensando alla luciferina pretesa d’autosufficienza intellettuale ed etica dell’uomo “illuminista” , ubriacato dalle sue stesse invenzioni tecnologiche; e a quello che l’uomo “sapiens” potrebbe essere con le stesse scoperte ed invenzioni ma senza questa pretesa. Ho ricollegato il tutto al così detto “peccato originale”. E ne ho tentato una descrizione figurativa.
Profumo è l’uomo
d’essenze incustodite
in questo suo giardino ch’è la terra
né sa da dove vennero
e dove lo conducono.
Profumo è l’uomo
né più s’accorge
d’essere lui quel fiore
di cui affannosamente va cercando
i semi e le radici….
Profumo è l’uomo
né più ricorda che dai primi istanti
fu vittima il suo seme d’una astuzia
e s’è perdutamente adulterato.
Profumo è l’uomo
ma nel marciume dove s’è cacciato
e cresce e domina sugli altri fiori
più non profuma che d’essenze amare.
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