23 marzo 2017

Vorremmo conoscerlo come lo conobbero i contemporanei



GESU' DI NAZARETH SEI PROPIO QUI ?


Roma, 18.9.2016. La fede nei credenti in Cristo, addirittura nei santi come Teresa di Calcutta, subisce e accetta prove durissime “ sulla non percezione di Dio” come via privilegiata per una maturazione integrale del rapporto intimo con Lui. L'Infinito resta infinito e solo per un suo dono lo si potrà capire e, ancora, per quel tanto che ci permetterà di conoscerlo. Il resto è mistero... e il volerlo “scannerizzare quasi elettronicamente” è solo pretenziosità umana. 


Gesù di Nazareth, lo so, sei qui
tra noi per sempre e ovunque sulla terra
ma i segni d'oggi che Tu ci vai porgendo
per leggere tra noi la tua presenza
sbiadiscono ogni senso di stupore
lasciando in fondo al cuore
non nostalgie
ma indefinibili malinconie
ed incertezze
se mai quaggiù e lassù, ti rivedremo
così com'eri visto in Palestina,
se gusteremo quell'intimità
visiva ed auditiva, così tua.


Quando veniamo a Te, in adorazione
per dirti grazie dell'Eucaristia,
dall'Ostensorio, è certo, tu ci guardi
divinamente, ad uno ad uno; e ci ami,
ma da quell'Ostia nessun segno emerge
di quel che fosti in Israele e sei
ora tra noi e apparirai, un giorno,
nel nostro faccia a faccia con voi Tre...
Sempre ci affiora dissacrante il dubbio
sulla tua identità non solo fisica
se ipotizzare trascendenze e volti
oltre ogni umana scientificità
e puntigliosi credere a un Risorto...


A chi non vede, né sa immaginarti
Gesù, sprigiona un lampo,
un lampo almeno, un lampo tutto tuo,
e già ci basterebbe !
Ma proprio niente, no ...

d. G. Magrin



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