04 febbraio 2015

Contemplazione tra le nevi


Quando nevica su mezza Italia, tanto più se  prossimi al carnevale, ritornano alla  memoria le Dolomiti tutte, quasi percependo l’innocenza del creato “vanificata” o sfruttata dagli uomini così “pieni delle godurie, create con la loro ricchezza”. Panem et circenses: il resto non importava tanto.  E per ciò una mia poesia, in cui mi immagino pure io lassù, ma non per sciare.... Lassù, in un digiuno culinario che svuota e libera il corpo  e in contemplazione cosmica che sazia e inebria lo spirito….


TRAMONTO SULLE DOLOMITI

  Sopra i ghiacciai delle Dolomiti
è un fremito d’un intimo bagliore
il tramonto che sfuma e si diffonde
multicolore
sulla morbida neve ancora intatta.

Nella fugacità di quegli istanti
rimpiango e canto la bellezza immensa
d’un sole che sparendo
inonda di riflessi
la solitudine ultima dell’essere
e l’illusione d’un eterno andare...

Ascolto in me il silenzio iridescente
che avvolge  valli e cime come un manto
dal quale lentamente
fioriscono le stelle
che brillano guardandomi
e danzano i miei sogni
ma senza riscaldarli e illuminarmi.

La notte ammalia, ma mi scava dentro
il buio e il freddo che io ancora sono;
ed invincibilmente anelo a un’alba
ad un calore
che intrida di sapore
il tempo così sacro che mi resta...


Nessun commento: