Roma, 25.03.2011. Una tematica che non può non colpirmi quando viaggio in Continenti come l’Africa, e non solo, dove le termiti sono vistosamente presenti e dove in nazioni emergenti gli squilibri sociali sono più frequenti. Chi è più debole può restare vittima del più forte. Può scoraggiarsi, buttandosi a vivere ai margini della società. Nell’uomo la sopraffazione ha una connotazione in più di astuzia che fa tremare il coraggio dei pochi onesti e qualsiasi “buon senso”. Gli animali, agendo forse d’istinto, ci suggeriscono a non cedere anche quando ragionamenti in tal senso frullano nella nostra testa 24 ore su 24.
Sembrano
torri mozze di castelli
lillipuziani,
là per fantascienza,
le
montagnole di terriccio rosso
che
voi, termiti, infaticabilmente,
da
sempre, giorno e notte
costruite.
Né
uomini, né piogge, né animali
v’hanno
convinte a smettere la sfida
quando
v’azzerano quel
vostro regno
con
sistematiche demolizioni
pensando
che invadenti siete voi.
Voi
mai vi rassegnate a chi è più forte;
sfregate
le zampine sopra il capo
quasi
a placare un cielo
risentito
e
unanimi, ostinate,
riprendete
fatiche e sogni rovinati a terra.
fatiche e sogni rovinati a terra.
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