5.07.2010. Da Lisbona a Roma. Sono sensazioni che perdono il loro sapore già nel cercare parole per esprimerle. Si vivono e si contemplano, col volto contro il finestrino, neanche accorgendosi di essere in aereo. E sono sempre nuove.
E’ notte, il cielo è terso e il volo è morbido
mentre la luna piena t’accompagna
e sbirci in giù su un mondo ch’è pur tuo.
Due ore … sussurrando i tuoi pensieri
a lei che da millenni sta guardando
tenera e immobile come una sfinge;
e prigioniera dell’umanità
non sa
se piangere o sorridere
sulle tante luci, piccole, incollate
a terra ma irrequiete
quasi riflesso d’un tormento oscuro
e vagabondo
di chi rincorre un sogno o un suo benessere
senza un’immensità che li trascenda
e li decanti.
1 commento:
profondo, bellissimo, è vera poesia. Chiara, appena laureata in lettere... in cerca di lavoro.
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