Mi trovavo a Roma, l'11 marzo, 20017 e ricordando S. Giovanni XXIII, le rielaborazioni di alcuni versi come questi, potevano essere frutto non d'un bisogno estetico ma di un suggerimento dall'Alto.
Scrivi di tua testa e finisci nelle Sue mani. Pure questa è “scaltrezza divina” nell'educare l'uomo piuttosto “furbetto” mentre si segue Dio, specialmente se si è chiamati ad essere Pastori. Ne sono d'esempio gli Apostoli non esenti da interessi di carriera nel “Regno di Gesù” ma finiti poi “martiri” di ben altri valori, e qualcuno crocifisso come Lui ....
AVVERTO
D'ESSERE PENSATO
Sorpresa
e gioia e un senso di benessere
rinascono
in me quando altri mi pensano.
Io
in loro e loro in me, né li distinguo
ma
percepisco una lunghezza d'onda
che
supera distanze e differenze
e
sintonizza in armonie inconsuete
pensieri
e sentimenti e fantasie...
Ma
chi mi sta pensando in questo istante ?
L'avverto
e la curiosità mi cresce
congiuntamente
all'incapacità
d'immaginare
un volto, un luogo, un nome.
E'
una persona che m'ha invaso il cuore
a
mia insaputa, né sa come dirmelo ?
O
un concorrente a caccia d'un successo ?
O
è forse mai Qualcuno dall'eterno
che
interloquisce in sintonia divina
intuendomi
una vita tutta in Lui?
Sì, è Lui, presenza accorta, singolare
che giunge alla coscienza, irresistibile...
e
assento, benché incerto, col sorriso.
A
quell'appello in me non c'è che il sì,
inizio
d'una corsa mai pensata
per
dare una freschezza da sorgente
un
senso nuovo a scelte ristagnanti...
E già l'avverto l'intimo che vibra
come una verga in mano al rabdomante...
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