Se si arriva in ritardo alla stazione ferroviaria, si perde il treno. Le tappe storiche dell'evangelizzazione dei popoli sono stazioni ferroviarie. Arrivare in ritardo vuol dire perdere interi popoli in arrivo e in ripartenza.
27 giugno 2013
26 giugno 2013
La nausea per la Società
Ad una certa età sorge e si abbarbica nell'inconscio un disinteresse e poi una nausea per tutto ciò che affascinava e ti coinvolgeva, suscitando stimoli creativi. Ne nasce un distacco progressivo da questa terra e dalle sue civiltà, fino a farti vivere come un "alieno", in attesa di un'altra patria.... che, con la morte, arriverà e che, d'altra parte, non riesci ad inquadrare... Quanto c'è di vero in tutto questo "sentire"?
24 giugno 2013
Cristiani: debosciati oppure eroi ?
Il Cristianesimo domanda, per sua natura, eroismo. Il Cristo, Figlio di Dio, dal momento stesso che accettò di farsi anche uomo, di abitare tra gli uomini, nascondendo lo splendore della sua divinità, in tutto simile a noi eccetto che nel peccato, visse in un continuo eroismo... Lui, luce e vita dell'umanità visse innanzitutto l'eroismo di non essere accolto. "Il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe; venne fra la sua gente, gli Ebrei, ma i suoi non l'hanno accolto". Anzi, l'hanno ammazzato.
"A quanti però l'hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati".
Giovanni il Battista gli rese testimonianza e gridò: "Ecco l'uomo di cui io dissi: Colui che viene dopo di me mi è passato avanti, perché era prima di me". Ma anche lui ci rimise la testa.
I cristiani di oggi e non pochi dei loro pastori, che tentano di addomesticare l'eroicità cristiana dentro ideologie e modi di vivere terribilmente deficitari, per non dire: anticristiani, o riprendono questo eroismo, da autentici discepoli, oppure anche loro, crocifiggono e seppelliscono nuovamente il Cristo...
"A quanti però l'hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati".
Giovanni il Battista gli rese testimonianza e gridò: "Ecco l'uomo di cui io dissi: Colui che viene dopo di me mi è passato avanti, perché era prima di me". Ma anche lui ci rimise la testa.
I cristiani di oggi e non pochi dei loro pastori, che tentano di addomesticare l'eroicità cristiana dentro ideologie e modi di vivere terribilmente deficitari, per non dire: anticristiani, o riprendono questo eroismo, da autentici discepoli, oppure anche loro, crocifiggono e seppelliscono nuovamente il Cristo...
23 giugno 2013
Controcorrente a qualsiasi prezzo
Come Giovanni il Battista, siamo noi pronti a finire in prigione o a rimetterci la testa sotto la mannaia, pur di affermare apertamente che un secondo matrimonio o una convivenza con una persona già sposata è adulterio e Dio assolutamente non lo vuole? Quanti sono i battezzati attorno a noi che vivono da adulteri? E come interagiscono i cristiani con queste persone?
22 giugno 2013
Utile o no ?
L'angoscia nasce e si scatena quando si pensa di non essere più utili a nessuno. Il problema resta nel decidere come essere utili a qualcuno... Tre quarti delle tragedie umane nascono dallo sconvolgimento per scelte sbagliate e dall'illusione iniziale che fossero le uniche giuste.
21 giugno 2013
Non si può non ricordare Antonio
Antonio, nono fratello Magrin su quindici viventi, muore di tumore osseo il 12 maggio 1996, a 51 anni. Faceva l’infermiere all’Ospedale di Vicenza, definendosi “tecnico delle pulizie”. Non aveva titoli di studio ma una intuitività rara, una polivalenza di attitudini pratiche e molta contemplatività. La sua passione per gli impianti elettrici e idraulici, la sua sensibilità per il“grandioso” e l“ascensionale” (cielo, montagne, acqua, luce, volo) lo affinarono nel cogliere anche la “grandiosità” del Trascendente; perfino la grandiosità del dolore, come “forza e dinamica redentiva”, come “centrale elettrica dello spirito”. Lo si capisce meglio se si pensa che era consacrato come altri sette figli, su quindici....
A 17 anni dalla tua morte, Antonio carissimo, i tuoi fratelli, con me e i Membri dell’Istituto Secolare di Cristo Re, abbiamo rivissuto assieme momenti forti di famiglia e della tua eccezionale quotidianità.... che vorrei comunicare ad altri con questa mia poesia che fa parte del volume : Sei l'unica poeasia che mi resta....
AL FRATELLO ANTONIO
Fratello nostro
Antonio
sono dieci anni
ormai e non ci sembrada quando ti guardammo lacrimando
immobile
in quella bara stretta,
gli occhi chiusi per sempre
il tuo sorriso spento
ed il ginocchio a stento
piegato quasi ti dolesse ancora.
Per noi tu resti
sempre l’altro Antonio
che dilatava le grandi braccia e il cuore
contemplando le aurore
ed i tramonti
sulle pianure venete
mirando le sue stelle così vive
così struggenti nelle notti estive;
l’Antonio puro che s’affascinava
per le bufere, i lampi e i tuoni e il vento
radente a pettine
sugli alberi e sui prati,
per le montagne e i loro picchi altissimi
per i ghiacciai e i boschi e gli strapiombi
e i rombi
delle cascate
e il loro schiumeggiare
turgido, onnipossente più del mare.
fino ai bastioni della prima guerra;
né la tua voce quando ci narravi
le dighe e le centrali
con i piloni a croce e i fili ad arco
sopra le colline
in fuga quasi verso la pianura
ed i canali per l’irrigazione
le pompe ed i motori
e il loro canto
e i tuoi lavori
dove spendevi le ore tue più belle
e ad ogni tua conquista rigioivi
con l’irrompente ingenuità d’un bimbo.
nell’inseguire il volo
degli aviogetti con le loro scie
quasi fili di lana nell’azzurro
bianchi, incrociati
con quei significati che tu davi
fragili e grandiosi.
Tu reintrecciavi in essi i tuoi ricordi
ed i tuoi sogni
il viaggio in Africa,
per ridonare luce ed acqua limpida
anche laggiù
ed il pellegrinaggio in Palestina,
terra di morte e di resurrezione
e d’ascensioni verso quell’Eterno
Crocifisso che tutto trasfigura,
anche il dolore.
ti volle suo per sempre e totalmente
fino al calvario d’una malattia
senza speranze.
Tremavano i tuoi occhi di stupore
al suo e al tuo patire
ma t’affidavi a Lui,
a Lui, Parola viva che non muta
e nel tuo andare pieno di travagli
stringevi due stampelle ed un sorriso
che aveva un non so che di paradiso.
Nella fugacità dei giorni, tutto
cambiava volto ed una nostalgia
diversa t’assaliva;
gradivi visitare il camposanto
dove papà già stava,
e i suoi silenzi
e là ascoltavi a lungo, rileggendo
i nomi degli “amici di domani”.
Tu ripetevi: “Mamma,
non domandarmi
perché io stia partendo;ritornerò, ritornerò volando
attorno a questa casa
come gli uccelli, come gli aviogetti
per rinarrarti quanto è vero il sogno
che feci di papà
quando le notti dopo la sua morte
immerso nell’azzurro mi diceva:
Leggi quel salmo, leggi:
Tutto è una meraviglia agli occhi nostri”!
che amavi riscrutare i cieli e i monti
con l’inseparabile cannocchiale
cercare l’acqua con le verghe a forcipe
e prevedere il tempo e le stagioni,
ora che stai lassù
e vedi l’universo e le sue ere
in un tutt’uno
con
noi ti sentiamo
in volo
fino alle nostre case
leggero quanto il soffio dello Spirito
e là indugiare
per farci emergere quell’io profondo
che tanto inquieta e sfugge
ed impregnare l’attimo presente
della divina sua lungimiranza.
20 giugno 2013
Un secondo volume di poesie
Finalmente, è arrivato in libreria o a casa l'atteso secondo volume di poesie, dal titolo: SEI L'UNICA POESIA CHE MI RESTA dopo il primo volume dal titolo: Frammenti di luce.
200 poesie circa, con rispettive contestualizzazioni, in fondo.
Editrice: Ancora.
E' disponibile in qualsiasi libreria: ANCORA......
Don Giuseppe Magrin
200 poesie circa, con rispettive contestualizzazioni, in fondo.
Editrice: Ancora.
E' disponibile in qualsiasi libreria: ANCORA......
Don Giuseppe Magrin
05 giugno 2013
Si muore
La coscienza di dover morire apre, con l'andare degli anni, orizzonti di speranza inimmaginabili che si fanno certezza in Colui che fu ucciso perché, dichiarandosi uguale a Dio... affermava che sarebbe poi risorto.
Davvero risorto, rimane l'unico nostro appiglio sull'abisso della morte.
Davvero risorto, rimane l'unico nostro appiglio sull'abisso della morte.
03 giugno 2013
Benedizione agli amici
Il teologo e cardinale inglese, vissuto circa due secoli fa, John Henry Newman, aveva fatto incidere su una piccola lapide accanto alla sua porta di casa, la frase: Benedizione agli amici che alla mia porta, senza essere
chiamati, senza essere sperati, sono però venuti.
Se è così anche per te, vuol dire che c'è ancora qualcuno che si ricorda di te...
Se è così anche per te, vuol dire che c'è ancora qualcuno che si ricorda di te...
02 giugno 2013
Il cervello invisibile
Il cervello invisibile dell'universo resta pur sempre la Trinità. Sono pochi ma ci sono coloro che l'hanno "esperimentato", per pura gratuità dall'alto ! Ma quanti ci credono? Non mancano poi scienziati che si ostinano a voler spiegare ogni fenomeno soprannaturale come naturale ... E affermano che sono soltanto i deboli di mente ad aver bisogno di un Dio...
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