30 maggio 2013

Una festa per un prete non troppo credente




Eucaristia

 
O Cristo Eucaristia
Tu sei il Silenzio intriso di parole
Tu la Parola intrisa di silenzi
l’Intimità del Padre nello Spirito
che si riversa
in chi ti sta dinanzi
e scioglie
la prigionia del cuore
in una danza.

Da documenti precisi, ci risulta che un prete boemo, Pietro da Praga, nell'estate del 1263, iniziò a dubitare della reale presenza di Gesù nell'ostia e nel vino consacrati. Il prete intraprese  un pellegrinaggio verso Roma  per placare i suoi dubbi di fede. Di ritorno verso la sua terra, si fermò a pernottare a Bolsena, dove i dubbi di fede lo assalirono nuovamente. Il giorno successivo celebrò la messa nella chiesa di Santa Cristina.
Al momento della consacrazione l'ostia iniziò a sanguinare. Impaurito e confuso, il prete cercò di nascondere il fatto, concluse la celebrazione, avvolse l'ostia nel corporale di lino usato per la purificazione del calice e andando in sacrestia, alcune gocce di sangue caddero sul marmo del pavimento e sui gradini dell'altare.
Pietro da Praga si recò dal papa Urbano IV, che  inviò a Bolsena il vescovo di Orvieto per verificare la veridicità del racconto e per recuperare le reliquie. Per custodire il corporale venne edificato, a partire dal 1290, il duomo di Orvieto, al quale si aggiunsero la cappella del corporale e la cappella nuova.
Urbano IV riconobbe il miracolo, e, per ricordarlo, l'11 agosto 1264 estese a tutta la Chiesa una solennità chiamata Corpus Domini, nata nel 1247 nella diocesi di Liegi, in Belgio, per celebrare la reale presenza di Cristo nell'eucarestia,[in reazione alle tesi di Berengario di Tours, secondo il quale la presenza di Cristo non era reale, ma solo simbolica. Il pontefice affidò a Tommaso d'Aquino il compito di preparare i testi per la liturgia delle ore e per la messa della festività e stabilì che il Corpus Domini dovesse essere celebrato il primo giovedì dopo l'ottava di Pentecoste.
Le reliquie dell'evento si conservano nel duomo di Orvieto.

28 maggio 2013

Tecnologia e filosofia che t'offrono mai ?

La tecnologia libera l'uomo da ciò che lo circonda, ma non libera l'uomo dall'uomo. Neppure la fiolosofia e  la psicologia liberano l'uomo dall'uomo; gli fanno capire chi è ma non da dove viene o dove finirà. Che se il destino suo si chiude con la morte e in un inceneritore, cresce ancora più il tormento di tanti desideri e sogni inappagabili.

27 maggio 2013

L'istinto come unica legge per l'uomo

Con le lotte furiose dei "civili" contro ogni forma religiosa; delle Sinistre contro ogni concezione normale della sessualità... cioè, non più tra uomo e donna ma tra qualsiasi con qualsiasi, ci domandiamo che mai desideri l'umanità da se stessa... In questi giorni ce ne da un esempio la grande Francia che dal 1700 continua ad adorare "la dea ragione". A questo punto, liberiamoci da  coloro che vogliono stabilire leggi, a partire dagli Stati così detti laici, e viviamo di puri istinti individuali... come legge veramente ragionevole di libertà dell'uomo-animale.

26 maggio 2013

Bibbia e telefonino

Se usassimo la Bibbia  e ce la tenessimo appresso quanto il telefonino, e comunicassimo con il Trascendente quanto con le persone che ci interessano, che succederebbe?
Sparirebbero in breve e omicidi e suicidi, e divorzi e aborti, e rivalità e concorrenze, e supremazie e schiavitù. Sparirebbero i sette vizi capitali.
La Bibbia resta la lettera d'amore più preziosa che Dio abbia lasciato  all'umanità. Ne è il suo Testamento... e risponde alle tante  nostre  squilibrate emergenze....

25 maggio 2013

Libertà e dignità


Anche quell’asino che m’ispirò questi versi, è finito al macello. E di libertà ne ha goduta poca; in maniera inversamente proporzionale alle legnate che prendeva dal padrone piuttosto focoso specialmente se in preda a qualche litro di birra. Ma il fatto così particolare rimanda ad un “universale” che tutti viviamo. Specialmente se ci si trova dentro certi regimi politici, o se sono donne o ragazze incastrate in certe culture.
 

IL RAGLIO DELL’ASINO
 

Ruppe la corda l’asino e fuggendo
lungo la carreggiata,
girava il capo  a chi lo rincorreva
ragliando,
il muso in alto e schiuse le narici:
 
 
 Spettano pure a me
una mia  libertà
che tu m’hai sgraffignato
ed una  dignità
che tu m’hai bastonato”.       

 

 

 

24 maggio 2013

Sognare che ?

Nella vita bisogna sognare nel senso d'una proiezione dei desideri verso un futuro possibile. Ma guai a non ammettere fin dall'inizio che tre quarti dei sogni saranno massacrati da chi ci sta attorno, per incomprensione o per invidia o chi sa per quale altro motivo.  La verità è che, al termine della vita, di tutti i nostri sogni non ci resterà che qualche osso... e che l'unico sbocco resta quello di una implosione eterna in un Dio Trinità... Implosione  che va ben oltre ogni nostro desiderio di autorealizzazione. E ci sazierà in pienezza. Purtroppo, sono pochi a capirlo.

23 maggio 2013

La messa è finita

Non si capisce davvero quale latinista, e con che competenza storico-linguistica, abbia tradotto: Ite Missa est con: La Messa è finita, andate in pace. La Parola Missa   risulta una alterazione medievale della parola "Missio". Est  significa: c'è ...nella sua pienezza. Si dovrebbe dunque tradurre:  La Missione (con la celebrazione eucaristica) ha la sua pienezza  (è nella sua pienezza); perciò andate...
Quell' "andate" ha una pregnanza missionaria: Andate a fare nuovi discepoli annunciando Cristo nostra pace.   Per il cristiano è tutt'altro  che una liquidazione d'un obbligo settimanale ... E' un impegnare il resto della domenica e della settimana in un ben preciso obbiettivo.

22 maggio 2013

Deserto e vita


Sorvolando un deserto è facile cogliere l'essenziale, l'esistenziale e quell'Oltre che non percepiamo se non indirettamente attraverso le cose. Dio è luce che illumina e non si vede. E mi illumina anche tra i marasmi di diplomazie e d'oscurantismi d'ogni specie, chiedendomi d'intuirlo come l'Invisibile che dà visibilità; e di impararne lo stile eroico d'amore nelle nostre relazioni che Egli ci va chiedendo .....
 

In volo, scruto un’oasi sperduta
nel torrido deserto tutto dune
alimentata
dove mai piove
chissà da quale oscura risorgiva.
E’ forse da un inferno ch’essa viene
o dall’Eterno ?
E per chi mai quell’isola di verde
dove non c’è che sole e sabbia e vento?
Forse per cento piante e pochi uccelli
e tanti insetti come loro cibo?

 Io che dall’alto osservo, io che sono?
Né uccello migratore
che là risosta nel suo lungo viaggio
all’emisfero australe
verso un suo nido,
né insetto che ha per casa qualche foglia
e là rimane a nutrimento d’altri,
né pianta che sostiene e alberga tutti
e con le sue radici si sprofonda
sicura
verso una vena occulta d’acqua pura.

Qualcuno sono… ma che va strusciando
da un Continente all’altro, senza posa
con il fardello di un’identità
romana, di palazzo, ritenuta
senz’oasi spirituali, né una pista
per giungervi e sostare
né voli mistici per riconoscerle
dall’alto e vagheggiare un pio silenzio,
né un sottosuolo dove le radici
giungano alle sorgenti dello Spirito
facendo rifiorire la speranza.

Solo a pensarti in mezzo a sabbie mobili
d’una diplomazia che muta il volto
secondo il vento di chi sta di sopra
e con insostenibile calore
sfibra le sintonie, le intese, il cuore,
comprendi quanto sconsolata e vera
fu la preghiera della santa Cena:
Padre, che s’amino tra loro, s’amino
come ci siamo amati noi, da eguali,
e siano un cuore solo, una famiglia
così che tutti credano al tuo Cristo.

 

 

20 maggio 2013

Girando per i Continenti

Non si rimane che stupiti nel vedere con quanta attenzione  ciascuno difende la sua immagine fisica e non solo, la sua etnia o nazione, il "suo mondo"... Sono davvero pochi coloro che escono dal loro guscio con un atteggiamento altruistico; e sono gli unici veramente liberi.

11 maggio 2013

Etiopia, una Regione d'alto livello

Una visita a questa terra dal clima meraviglioso, nella varieta' delle sue popolazioni, nella tradizione dei suoi costumi, nella radicalita' delle sue espressioni religiose, fa riflettere anche un turista sprovveduto o distratto da altri interessi. Basta la visita ad un luogo di culto rupestre come e' Lalibala, per interrogarci come viviamo il nostro rapporto con il "Cielo"....

09 maggio 2013

Illusioni e realtà

L'uomo e la donna, fin dall'adolescenza, s'impastano di illusioni che sognano già come realtà mentre sono immersi in realtà, specialmente se spiacevoli, che rimuovono o sottovalutano quasi siano illusioni