14 febbraio 2012

TERREMOTO CULTURALE D’OGGI

Roma, 2011.02.14. Nel contesto della festa di S. Valentino, quando perfino i simboli religiosi vengono asserviti al consumismo dall’economia di mercato” anziché dall’ “economia della salvezza”, non si può non riflettere sui cambiamenti culturali in atto, orientati verso la negazione o la strumentalizzazione del “fenomeno” religioso. Chi ha oltrepassato i settant’anni vede o recupera altri orizzonti, e le esperienze romantiche d’un passato remoto non lo toccano più… C’è invece una presa di coscienza dei propri limiti che ritrova un senso solo nella misericordia di Dio. C’è il gusto del nuovo, ma di un nuovo di tutt’altro tipo che quello puramente “antropologico”. Il consumismo produce qualsiasi tipo di piacere, fuorché la felicità vera.

In un monumento che credevo eterno
nello splendore delle sue strutture
non sono che una pietra che si logora
tutta inzuppata d’acidi atmosferici
ed annerita.

Nel terremoto culturale d’oggi
già temo che si sbricioli con le altre
cadendo in nostalgie devozionali
e il tutto si dissolva in pii detriti
cui più si bada.

La dimensione umana può soffrire
vertigini di frane e di cadute
ma Lui l’Onnipotente è qui, è risorto,
mi irrobustisce dalle fondamenta
e mi sostiene.

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