2011.06.07. Nairobi, (Resurrection Garden). Certi luoghi sono costruiti ad arte per costringerti a pensare; ne senti comunque l’artificialità. La natura così detta “selvaggia”, sarebbe tutta così; e quando ci s’inoltra in una “selva” che l’uomo ha lasciato ancora vergine, come in certi spazi d’Africa, si capisce quanto “selvaggio” possa essere l’uomo nel volersi dare un senso, e voler dare un senso a tutto come se dal suo cervello fosse uscito e dipendesse l’intero universo e le sue pulsioni ne fossero la più sublime delle interpretazioni… Si capisce allora, nella naturalità di mondi non ancora da lui sfiorati, quanto egli sia lontano dal capire e dal capirsi, E quanto debba “filosofare” ancora per ridimensionarsi dentro un Mistero che lo supera e lo fa esistere non come lui pensa, cioè, “per caso” da cui la istintuale necessità” di continuare a sopravvivere.
L’amicizia dovrebbe aiutare la condivisione dell’essenziale. Il quale spaventa quando ti arriva nudo, senza più coreografie…
Perché mi mostri il volto
Io cerco il cuore
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