Certe riflessioni sulla grandezza dell'Essere supremo, Creatore e Padre, ti portano allo spavento tanto risulta sproporzionato perfino alla capacità di capirne un po' l'mmensità.
Dio, una volta conosciuto, per sua rivelazione, nella sua intimità che riversa sulle creature sue chiede un minimo di “corrispondenza” negli esseri intelligenti... Ma spesso viviamo praticamente da agnostici. Tanto più pensando che la comprensione umana di Dio fu bacata fin dall'inizio da una pretesa d'essere uguali a Lui, esattamente "come coppia"...
O TRINITA',
RIDITEMI
O
Trinità dolcissima, riditemi
qual'è
il destino mio
se
io, ad ogni istante,
assieme
al Cristo affisso a quattro chiodi
debba
abbracciare il mondo
ma
senza segni di dolore o morte,
nell'urlo
solamente d'un amore
tutto
interiore
tradotto
in un silenzio trascendente
il
vostro
in
cui m'avete immerso totalmente.
Per
un rispetto a quella libertà
che
ci voleste dare
con
l'adozione a figli
a
noi, gli ultimi tra gli intelligenti,
ti
sei nascosta fino a somigliarci
o
Trinità
nel
Verbo fattosi anche uno di noi
e
da noi stessi ucciso,
perché
corrispondessimo all'amore
vostro,
infinito,
con
candida, assoluta gratuità ....
Non
è una sofferenza
d'immense
umiliazioni a spaventarmi
né
una flagellazione
né
una corona orribile di spine
sul
capo al Re dei re
né
una crocifissione da assassini,
ma
il vostro modo d'immedesimarvi in noi
e
d'accettarci e di parlarci, o Padre,
e
l'insipienza nostra su Chi siete
o
che volete, da
non percepirvi,
da
non bramarvi, da non corrispondervi...
don
Magrin
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