Si parla del piacere di vivere del piacere di mangiare, del piacere di fare ciò che si desiderava da una vita, del piacere sessuale, del piacere in se stesso. Il piacere non corrisponde esattamente con la gioia. La gioia presuppone un senso ultimo e coordinatore, della propria esistenza. Ma se si muore, lo si voglia a no, ogni piacere ha il tempo che trova e non dà un senso ultimo. Ci si interroga, su un oltre che prepotentemente vorremmo. La gioia nasce da un Cristo morto ma risorto; il quale ci garantisce l'aldiqua -comunque esso sia- come una tappa di un aldilà "divinamente" gioioso, felice, beato, perché riempito di Dio, d'Infinito......
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