Roma, 07.01.2010. In bicicletta da porta Cavalleggeri a Piazza di Spagna… alle 7.45, dopo aver sostato nella Basilica di S. Pietro per tre quarti d’ora. Mentre correvo nel tunnel che conduce al ponte Duca Amedeo di Savoia e arrivavo alla Scalinata di Trinità dei Monti per Via Condotti dove si concentrano o sgambettano fin dal mattino le “bellezze effimere”, (femminili ma anche maschili), felici d’apparire per un quarto d’ora e dove i negozi di moda fanno affari, mi venivano in mente (e cercavo di non dimenticare) questi versi per scriverli appena arrivato…
Pugno di polvere su questa terra fiammella d’accendino tra innumerabili altre nell’esplosione atomica d’un Sole che tutto ingloberà è questo il mio destino?
Appariscenza tormentata e inutile che sono non bastano i miraggi di quaggiù per essere qualcuno anche lassù!
Don Giuseppe Magrin è nato a Montegalda, Vicenza.
Prete della diocesi di Padova, missionario in Kenya, laureato in Pedagogia e in Teologia
Ecumenica, Incaricato del Settore: Formazione del Clero nel Dicastero Vaticano per l'Evangelizzazione dei Popoli, ora Presidente internazionale dell’Unione Apostolica del Clero. Quanto di più sentito ha offerto in riviste, rubriche televisive, conferenze, l’ha voluto esprimere anche in poesia.
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