1978. Rivivendo una camminata verso una Croce in legno sopra Carpané sul sentiero della prima guerra mondiale, che porta alla casa di Dino Mocellin... Era Dino l’uomo che ogni giorno saliva e scendeva quel sentiero. Dall’alto si vede la valle del Brenta con Valstagna e Oliero oltre il Brenta, ma specialmente Carpané: la sua Cava di dolomia, la chiesa parrocchiale, e la chiesetta della Madonna dell’Onda, circondata da cipressi che ricordano i caduti della prima guerra mondiale.
Sopra la valle
il cielo s’incupisce
e i falchi hanno smesso di volare.
Il Brenta dalla gola dove scorre
barbuglia suoni
oscuri di tormenta.
Quassù, vicino ad una croce antica,
osservo il vento
strappare foglie
di carpini e di tigli,
riturbinare polvere di cava
tra case rannicchiate
attorno a un campanile,
sfioccare dalle rocce
nubi tumide di malinconia
e gemere
tra gli aghi dei cipressi
allineati su terra
infranta dalla guerra.
E vedo un uomo,
sotto un peso nero,
svanire lento
lungo le spire
d’un sentiero.
E sento nelle vene
un fluire lene
di tempi,
di mondi,
di silenzi infiniti
- quasi un torpore
soave che s’eterna -
sento un girare vano di bufera
sul mio tramonto
e lo stupore arcano della sera!
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1 commento:
Abbiamo visto un blog del nostro vecchio parroco. Ci siamo accorti di una poesia su Carpané. Siamo fieri della poesia, di chi l'ha scritta e dei ricordi che riemergono in noi che col Computer non siamo tanto capaci di giocare quanto i nipoti. Grazie don. I tzuoi amici e amiche d'un tempo, Mocellin, Puppi, ecc. ecc. e in quell'eccetera ci sono tutti quelli che non possono dimenticarlo... Francesco, Graziella e Patrizia
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