13 novembre 2016

... a partire dalla trasfigurazione di Cristo sul Tabor

Per chi negli anni accumula esperienze d'ogni tipo e luogo, s'attenua o svanisce il senso della storia terrena come susseguirsi d'avvenimenti, come evolversi di consuetudini, come novità. E l'unica attesa si riduce ad un punto che si chiama “oltremorte” anche se c'è un passaggio indesideratissimo quanto ineluttabile. E s'accende una strana curiosità di vedere direttamente come stanno davvero le cose, andandoci di persona. Ma a che prezzo? Cose dell'altra sponda per ora non tanto immaginabili...tuttavia confermate da molte testimonianze …. a partire dalla trasfigurazione di Cristo sul Tabor


TRASFIGURATO PER NOI SFIGURATI


Tu, Figlio eternamente nella gloria
divina del Padre e dello Spirito
e divenuto pure uno di noi
da una donna di Nazareth, Maria,
alto, su un monte, tra Mosè ed Elia
trasfigurasti la tua umanità
prima del crollo sanguinante in croce
mostrando a Pietro, e Giacomo e Giovani
il destino ultimo e l'identità
più vera e sconosciuta d'ogni uomo...


Lo splendore del sole nel tuo volto
le vesti tue più bianche della neve
il corpo più leggero delle nubi
stagliavano a quei tre la trasparenza
inafferrabile d'un Aldilà,
ben oltre questo esilio e il suo cammino
di lacrime e imprevedibilità
né valse suggerire alcune tende
dal primo pescatore per rivivere
nostre pur lecite felicità....


Quaggiù noi così immersi nel divino
ma non coscienti oppure frastornati
da spine e chiodi e lance e nudità
fino al buio d'un Golgota, d'un cranio,
a stento come Pietro, comprendiamo
Te, unica Verità, Via e Vita
nei tanti palpiti della creazione,
i tuoi linguaggi con profeti e mistici
o i tuoi silenzi mentre t'invochiamo
con desideri e preci troppo nostre...


Per quanto sfigurati dal peccato
Tu stai a configurarci in Te, risorto
sapendo quanto il Padre tuo ci ha amato
e chiedi di lasciarci rivestire
con vesti fiammeggianti di martirio
per divenire luce sopra il monte
rivelatori e raffigurazione
d'un mistero di grazia e comunione
che l'uomo della terra ignora o sciupa
mentre il tuo cielo gode già in pienezza.